domenica 23 settembre 2012

Jackie Brown (Quentin Tarantino)

Discorriamo di cinema
vi parla di film più o meno snobbati

In passato abbiamo parlato (vi ho, che cazzo! VI HO parlato!) di film pessimamente distribuiti in Italia, di film che hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di essere le opere prime di qualche regista famoso e di altri film più o meno a casaccio. E' giunto il momento di parlare di film arrivati nel pieno della maturità di alcuni registi di livello, ma che per qualche motivo nessuno si è filato. Iniziamo con...

JACKIE BROWN (1997 - QUENTIN TARANTINO)



Nel 1997 Q. non è in fuga da New York, ma può comunque affermare di avere avuto una vita elettrizzante, essendo il regista di Pulp Fiction e Reservoir Dogs. Può quindi godersi l'attimo, facendo apparizioni sulla sedia da regista della serie E.R. o dirigendo qualche spezzone di film di amici.

Quando piazzi qualcosa come Pulp Fiction, ottieni quel po' di credito necessario per fare sostanzialmente quel cazzo che ti pare. Se hai già omaggiato uno dei tuoi scrittori preferiti (Edward Bunker) ritagliandogli una parte nel tuo primo, vero, film puoi decidere di fare qualcosa di simile, ma decisamene più in grande.

Ecco partorito Jackie Brown, adattamento del romanzo Rum Punch di Elmore Leonard, uno dei migliori scrittori della crime fiction americana.

Uno dei, ehm, cult interpretati da Pam Grier
La prospettiva è molto interessante per Quentin: può assemblare il giocattolo con la storia di uno dei suoi autori preferiti (sin dall'adolescenza), interpreti rodati e fidati (Samuel L. Jackson), attrici ammirate in film diciamo "di culto" (per lui) degli anni '70 (la protagonista Pam Grier) e star come Robert De Niro e Michael Keaton.
Il tutto condito da azzeccatissime musiche pescate dalla sua personale collezione di dischi.

Jackie Brown (Pam) fa l'hostess, ma arrotonda trasportando nella sua borsa "pacchi" per conti del trafficante Ordell, che però è violento e sostanzialmente fuori di testa (interpretato quindi ottimamente da Samuel L. Jackson) e la coinvolge presto in affari più rischiosi che attireranno le attenzioni delle autorità.

Tarantino da il meglio di sè nei dettagli, come da sempre ama fare, e lo si nota a partire dai titoli di testa. Le inquadrature sono deliziose e sempre ricercate, e alcuni esercizi di stile non passano inosservati, e non a caso sono inseriti nei momenti più lenti della trama.

La lentezza è il problema principale della pellicola: 154 minuti che permettono si di trasporre alla perfezione il romanzo sul grande schermo, ma che portano con sé una parte centrale che può risultare davvero indigesta agli amanti dei film più movimentati.
Ne guadagnano i personaggi: vediamo tanti piccoli gesti e piccole scene che contribuiscono a renderli i più "veri" mai visti in un film di Tarantino (e forse di un film in generale).

Da segnalare il montaggio della sequenza finale, che restituisce "elettricità" al film e va probabilmente a citare quel vecchio gioiello che è Rapina a mano armata di Kubrick.

Nei film di Tarantino i criminali sono sempre un po' cazzoni. Qui non si fa eccezione
Riassumendo in poche parole: Jackie Brown non è un adattamento ma una vera propria trasposizione di un libro, una scelta coraggiosa che porta con sé grandi pregi e considerevoli difetti.

Dopo questo film, Tarantino si prese una pausa di sei anni, aumentando la sua "misteriosa" aurea da regista di culto fino alla pubblicazione del primo episodio di Kill Bill.

NOTE SUL LIBRO
Elmore Leonard è sempre stato abbastanza snobbato sul suolo italiano. La mia copia di Rum Punch porta il titolo di Jackie Brown, come il film. Niente di trascendentale, direte voi, se non che:

  • La copertina è sostanzialmente la locandina del film, con le foto degli attori (cosa che, personalmente, trovo sempre fastidiosa e evitabile, ma il punto è un altro...);
  • la protagonista del libro si chiama Jackie Burke, ma nell'edizione italiana diventa, ovviamente, Jackie Brown;
  • nel libro è bianca e bionda, e come tale rimane descritta anche nell'edizione italiana... che ha, come detto, in copertina la foto dell'interprete Pam Grier... che è afroamericana...

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