domenica 6 novembre 2011

Breaking Bad - Top Gear - Late Show: Tre esempi pratici di grande tv



La disputa teologica della settimana
rubrica dove si parla di tv
 perchè non vogliamo molotov sulla scrivania

Se ne sono accorti in pochi, ma anche quest'anno è iniziato il Grande Fratello.

Non conosco il nome di neanche un concorrente.

Non lo dico per vantarmi, per fare l'intellettuale alternativo fighetto bla bla bla come sono bravo. Lo dico in quanto semplice, vera, affermazione.

Quest'anno, non so chi cazzo ci sia. Non so se ci sia qualche figona o meno (probabile), magari ignorante (più che probabile). O qualche tizio fisicato, con tatuaggi qua e là. O un esponente di qualche minoranza etnica che fa aumentare l'audience piangendo durante il videomessaggio di un parente rispuntato da un altro pianeta dopo aver fiutato l'odore dei soldi.

So, invece, che gli altri anni qualcosina su quella cazzo di casa lo carpivo in giro, magari solo da Mai dire Grande Fratello. O durante un servizio superserio di Studio Aperto. O dalle chiacchiere di qualcuno.

Nota: basta con tutte queste cazzo di O.

Il programma è alla canna del gas. Tutto quello che ha a che fare con Signorini va in inesorabile parabola discendente (come Tv Sorrisi & Canzoni)... A proposito, c'è anche quest'anno? Come sopra, non ne ho idea.

Eppure, si insiste. Gli ascolti sono in calo, ovvio, ma si tira avanti. La televisione italiana punta a sfinire lo spettatore con la ripetitività. Edizioni su edizioni degli stessi programmi, fiction tutte uguali, giochi a premi tutti uguali. Format acquistati dall'estero. Format copiati da un altro programma che aveva precedentemente comprato il format dall'estero... Che palle.

Concentriamoci su due argomenti. Le fiction e i format degli show.

Sulle fiction dice tanto, tutto, questo post del blog di quel magnifico sito che è Itasa.

Nell'articolo viene citato il meraviglioso Breaking Bad: se non siete appassionati di serie tv d'oltreoceano, probabilmente non saprete di cosa si sta parlando.





Da noi sono andate in onda le prime due stagioni, decisamente in sordina, su AXN e Rai 4. L'adattamento italiano ha portato numerosi tagli, soprattutto nelle prime puntate, come nel caso dell'ormai strafamosa (per gli appassionati, si intende) scena della vasca da bagno.

Ma cos'è, esattamente, questo BB? Di cosa tratta? Un professore di chimica del liceo, dall'esistenza noiosa e, almeno a livello professionale, fallimentare, scopre di avere un cancro inoperabile ai polmoni.

Fortunatamente, questo incipit non darà luogo ad un drammone a-la-Oliver Stone, ma costituisce un vero e proprio punto di rottura per il protagonista.

Bryan Cranston, playing Walter White

Cosa faresti se scoprissi di avere un male letale da un giorno all'altro? Il professor Walter White decide di ridare brio al famoso aforisma Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo eccetera eccetera (era Jim Morrison? Boh, o forse era solo un link condiviso su Facebook a cui hanno appicciato la sua faccia...): forte delle sue conoscenze che lo avevano portato a lavorare a studi premiati con il Nobel, ritiene che forse potrebbe mettere da parte più soldi per la sua famiglia cucinando metanfetamine... In previsione di quando non sarà più tra noi.

La trama è completamente orizzontale, non ci sono puntate fini a se stesse. E' un film lungo 5 stagioni. Molte situazioni omaggiano il cinema dei fratelli Coen, mentre le inquadrature e i lunghi dialoghi fanno un po' Sergio Leone/Quentin Tarantino (decidete voi).

Il budget è modesto, il che permette di indirizzare i soldi dove servono davvero: cast, regia, sceneggiatura e fotografia. Quattro aspetti dove Breaking Bad eccelle a livelli a dir poco cinematografici.

E chissenefrega se il ritmo è lento. Se non ci sono esplosioni ogni 10 minuti. Questo è un modo nuovo di intendere le serie tv. E' un lavoro da professionisti. Come questo.

E secondo me costerebbe molto meno di una qualsiasi fiction, in costume e non. Il problema sarebbe solo la voglia di rischiare e di mettere in gioco qualche testa pensante nella scrittura dei copioni. E pochi cazzi, anche L'onore e il rispetto (va beh, quello sul fascismo, hanno titoli tutti uguali, ci siamo intesi) con Gabriel Garko aveva scene straviolente e andava in onda in prima tv. Ma faceva discretamente cagare.

Appuntamento prossimamente per parlare di Top Gear e del Late Show di David Letterman, che sicuramente conoscerete, ma sono tanto bbbbelli e voglio spenderci lo stesso due righe.



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